giovedì 12 agosto 2010

Salvatore Furia ci ha lasciato

Con grande dispiacere ho appreso la notizia della morte di Salvatore Furia. Ogni mattina, la sua voce alla radio durante la trasmissione del "Gazzettino Padano" mi accompagnava mentre mi preparavo per andare a scuola, scandendo il tempo con la sua voce inconfondibilmente, ormai per noi, di casa.
Le sue previsioni del tempo sempre azzeccatissime erano accompagnate sempre da una frase, da un aforisma o da un proverbio che mi inducevano alla riflessione e anche al sorriso..."se possibile, pensieri positivi".

Dal CORRIERE DELLA SERA 
Il meteorologo non ha mai smesso di lavorare
In radio anche mercoledì mattina
VARESE- Salvatore Furia, il popolare meteorologo “voce” del Gazzettino Padano, è morto la scorsa notte lasciando l’unico testamento che poteva lasciare: il bollettino delle previsioni del tempo sulla sua scrivania bell’e pronto per essere diffuso da Radio Rai. Lui stesso lo avrebbe letto puntualmente questa mattina se un attacco di cuore non l’avesse stroncato nella notte all’età di 85 anni e avrebbe chiuso l’annuncio su cirri, nembi e perturbazioni con il saluto con cui era solito congedarsi dagli ascoltatori: “Se possibile, pensieri positivi”. Nonostante fosse duramente provato da una malattia (nel gennaio del 2009 aveva subito un ictus) Furia non ha mai smesso di lavorare fino all’ultimo: anche mercoledì mattina puntualmente aveva letto il suo bollettino, poi nella sede del centro Geofisico Prealpino, l’istituzione scientifica da lui fondata a Varese nel 1963, aveva ricevuto alcuni tecnici dei vigili del fuoco per discutere di misurazioni della radioattività nell’aria: una dei mille interessi scientifici che il professore aveva coltivato nei decenni. Originario di Catania, arrivato in Lombardia nel 1940 è stato un autodidatta: pur non essendosi mai laureato nel ’71 aveva ricevuto la medaglia d’oro del ministero della pubblica istruzione per la sua attività divulgativa e nell’87 il “Collare Teresiano”, onorificenza concessa dall’università di Pavia a persone che si distinguono in campo scientifico. 


Fondatore di un osservatorio astronomico, di uno sismologico, pioniere della protezione civile (fu a fianco dell’allora commissario straordinario Giuseppe Zambereletti durante il terremoto in Irpinia) Salvatore Furia era però noto al grande pubblico di Milano e della Lombardia per la sua rubrica fissa sul meteo dalle frequenze di Radio Rai, trasmesso all’interno del notiziario regionale “Il Gazzettino Padano”. E’ stato un grande comunicatore, elaborando negli anni un linguaggio lontano anni luce da quello freddo e burocratico dei colonnelli dell’aeronautica. Per Furia le perturbazioni non si muovevano semplicemente da nord a sud ma “dal monte al piano”, i temporali potevano essere “serotini” e non mancava mai di arricchire i suoi bollettini di annotazioni bucoliche sul risveglio delle marmotte dal letargo sulla diffusione dei pollini. Nelle sue parole la Natura non era mai solo un dato fisico o matematico, ma uno spettacolo in grado di generare ogni giorno uno stupore nuovo.
Claudio Del Frate – 12 agosto 2


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