domenica 30 settembre 2012
"Maria, serva del Signore"
giovedì 27 settembre 2012
Salmo 131: in me è tranquillo il mio cuore
Salmo 131
Signore, il mio cuore non si esalta
i miei occhi non guardano troppo in alto
non vado in cerca di cose grandi
di grandi azioni al di là delle mie forze.
No, io raffreno il mio cuore
nella quiete e nel silenzio
come un bambino svezzato in braccio a sua madre
in me é tranquillo il mio cuore.
Attendi il Signore, Israele, da ora e per sempre.
Su Marco 9, 30-37
( Camillo de Piaz, " Ultimo e servo di tutti" in 'Fu detto agli antichi' pp. 145-146)
" Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti" vuol dire che non è attraverso il potere, il successo, la gloria che il discepolo realizza la sua autentica dignità. Il codice della vera concezione dell'autorità tra i cristiani sta tutto racchiuso dentro queste parole. Tale atteggiamento riceve un'ulteriore esemplificazione da parte di Gesù nel simbolo del bambino. Gesù rifiuta la concezione secondo la quale egli é solo oggetto di educazione ( e lo era tanto più nella società dall'ora, per cui il gesto di Gesù appare rivoluzionario ) da parte dell'adulto: il bambino é in soggetto che ha un messaggio prezioso da trasmettere proprio e innanzitutto a colui che gli é, per età e per cultura, superiore. La sua stessa sola presenza, nonché il suo crescere, annuncia che quella superiorità é provvisoria, destinata ad essere sopravanzata e passata di mano. Niente di più esecrabile e più pericoloso, e di più triste, di un mondo di adulti sordo a questo messaggio e chiuso in se stesso. Non é tanto il candore della sua cosiddetta innocenza ciò che egli rappresenta, me é piuttosto l'abbandono senza calcoli, doppiezze ed interessi secondi o reconditi. Con questo spirito da "bambino svezzato, nelle braccia della madre", come dice il Salmo, il discepolo entra nel mondo non con la forza delle armi, il prestigio della finanza o le macchinazioni della politica, ma con lo spirito di colui che " é venuto non ad essere servito ma a servire".
A scuola per l'Emilia
Festa dei nonni: 2 ottobre
sabato 22 settembre 2012
Dal monastero di Bose
"Signore, non sono necessarie
le penne degli angeli
e i languidi cori celesti:
ci bastano le penne del passero
e il canto stridulo del merlo
tra le foglie del platano.
Strade d'autunno fasciate di nebbia
e case che s'accendono
e fanno lume nella notte.
Signore, non c'è bisogno di grandi stelle comete:
bastano queste luci e queste case,
se vieni a cenare con noi
e, se vieni, ti prego, non entrare a porte chiuse:
è così dolce la chiave che canta nella toppa,
quando si attende l'amato!
Io non attendo altre strade,
io non ti chiedo altre case
o altre sere o altri mondi;
ma questo, questo dolcissimo mondo
abitato da te”.
(Anonimo)
Preghiera
Signore nostro Dio,
in questo giorno in cui la nostra stella,
il Sole, è nel suo Equinozio
e ci fa entrare nella stagione dolce dell’Autunno,
che ricorda la fragilità e l’impermanenza della vita,
noi ti preghiamo che ogni uomo
abbia sentimenti di compassione
verso tutti gli esseri viventi,
tanto deboli e soggetti al declino e alla morte;
allora il nostro cuore rifletterà il tuo amore.
Per Cristo, nostro Signore. - Amen.
Un grande abbraccio a tutti gli amici del blog!