domenica 27 febbraio 2011

Auguri Italia!

150 anni dell'unità d'Italia.. un bellissimo video per augurare ed augurarci 
sempre più democrazia e libertà!

martedì 22 febbraio 2011

Un libro per il carcere

Ricevo e posto dall'Age di Brembate e Grignano l'iniziativa "Un libro per il carcere" che coinvolgerà gli alunni della scuola secondaria di primo grado e tutti i docenti. Sono invitati ad aderire anche i genitori della scuola primaria. Gli alunni della scuola primaria possono consegnare a me i libri.  Ovviamente confido nella generosità di tutti voi!

domenica 20 febbraio 2011

Antonio Gramsci: "Odio gli indifferenti"

Dal sito "Spicchi di limone" condivido con voi il pensiero di A. Gramsci sull'indifferenza e gli indifferenti!
Di seguito il video e il testo.

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

giovaniemissione.it

Ricevo dall'amico Umberto Gamba e condivido con tutti voi: giovaniemissione!

- La rete può essere trappola che ci isola ciascuno dentro il proprio computer
o intreccio che unisce le nostre grida anche insieme a quelle degli altri giovani nel mondo.
Siamo ad un bivio: giovani intrappolati o giovani intrecciati?
In una società ridotta a brandelli
vogliamo re-imparare a intrecciarci con Dio
e con i fratelli, sopratutto con i più poveri.-

“Lo staff di www.giovaniemissione.it è composto da giovani, missionarie e missionari accomunati dal credere che un mezzo come il web possa essere un contributo a  costruire il Regno. Attraverso www.giovaniemissione.it  da ormai più di 10 anni stiamo cercando di dare voce a chi spesso non trova spazio per farsi sentire,  proporre piste di riflessione e nuovi sguardi sulle nostre realtà, operare scelte quotidiane e concrete di giustizia.  Come staff, pensiamo che la voce dei giovani sia importante, spesso è anche attraverso di loro che il grido di Dio si fa carne. Noi giovani a volte ci sentiamo vittime della disgregazione della società in cui viviamo, dell’individualismo e della mentalità “usa e getta” applicata anche agli essere umani. Abbiamo una sete di relazioni, di intrecci: vogliamo essere interconnessi tra noi e con il Mondo. La nostra ricerca di una Vita piena è legata al desiderio di partecipazione ed alla ricerca di spazi e modi di espressione. Di fronte all’indifferenza della società, che preferisce trattarci come oggetto e non soggetto, il mondo virtuale può essere uno spazio in cui noi giovani facciamo sentire la nostra voce e possiamo con creatività iniziare a costruire un’”altro mondo”. La rete, però, è ambivalente: può essere trappola che ci isola ciascuno dentro il proprio computer o intreccio che unisce le nostre grida anche insieme a quelle degli altri giovani nel mondo. Siamo ad un bivio: giovani intrappolati o giovani intrecciati? In una società ridotta a brandelli vogliamo re-imparare a intrecciarci con Dio e con i fratelli, sopratutto con i più poveri. E’ una sfida che interpella ciascuno di noi e che dobbiamo affrontare insieme. Vi invitiamo perciò a visitarci e a partecipare al Convegno www.giovaniemissione.it  che si terrà a Padova dal 30 aprile al 1 maggio. Saranno due giorni di incontro, condivisione, laboratori, festa che vogliamo preparare insieme a voi. Vi invitiamo a condividere le vostre vite, raccontare i vostri territori con le sfide che dovete affrontare quotidianamente per essere comunità con i poveri: le vostre fatiche, le vostre speranze, i vostri sogni; vogliamo che questo sito sia il “nostro” strumento per continuare a camminare insieme, intrecciati alla famiglia comboniana e alle tante realtà di resistenza che accompagniamo, superando ogni distanza e sostenendoci reciprocamente".
Per maggiori informazioni clicca qui

mercoledì 16 febbraio 2011

"Essenze" - Vento vento che cosa racconti...



Su "L'Eco di Bergamo" di martedì 15 Febbraio 2011, il giornalista Pier Giorgio Nosari ha recensito lo spettacolo di "Arhat Teatro" - Vento vento che cosa racconti-. Di seguito posto l'articolo che, a mio avviso, in modo essenziale ma al contempo significativo mette in luce tutte le caratteristiche della rappresentazione. E' prevista una replica domani alle ore 20.30 a Arcene (Bergamo).

martedì 15 febbraio 2011

Che serata!


In risposta alle molte parole parole parole di una riunione di ieri sera, alla pesantezza delle idee che non riuscivano a farsi strada tra i pregiudizi e i preconcetti di chi a vario titolo in-segna o educa, voglio dedicare il testo che segue di Carol Ann Tomlinson, ricordando che ciò che davvero fa la differenza, a scuola e nella vita, è avere una "vision" e una "mission" ben chiara e dedicarvisi....ben sapendo che nessuna tecnologia, nessun mezzo didattico o metodologia può sostituire la relazione con i bambini, i ragazzi, i genitori e i colleghi! Allora mi prendo un attimo di pausa e con calma rifletto cercando di dare le risposte alle domande che seguono!

SONO UN RAGAZZO
Sono un ragazzo.
Vengo a te, mio insegnante.
Ti porto un sussurro.
Riesci a udirne la poesia?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, mio insegnante.
Mi dirai cosa pensare,
o mi mostrerai come farlo?
Mi insegnerai le risposte oppure la magia del porre buone domande?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, o mio insegnante.
Apprendere sarà solo fare le cose in modo giusto o fare cose giuste?
Una questione di piacere o di dovere?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, o mio insegnante.
Cosa conterà di più per te - la mia anima o i miei voti?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, o mio insegnante.
Puoi insegnarmi a tracciare il mio cammino personale,
o mi indirizzerai su binari precostituiti?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, o mio insegnante.
Ti lascerò cavalcando i miei punti di forza
o dopo aver inciampato nei miei punti deboli?
Sono un ragazzo.
Vengo a te, o mio insegnate.
Ti porto tutto ciò che sono,
tutto ciò che posso diventare.
Ti rendi conto di quanta fiducia ripongo in te?

Gerusalemme al tempo di Gesù

Tra non molto affronteremo lo studio degli ultimi giorni di vita di Gesù: parleremo della città di Gerusalemme, in Palestina. Ecco un video che vi permette di visitare "virtualmente" il Tempio di Gerusalemme come era al tempo di Gesù.


lunedì 7 febbraio 2011

"Ararat" per Ascoltare la voce!

Shema Israel: la preghiera ebraica per eccellenza!
Dal sito Idierredavinci ecco questo “video sulla preghiera deuteronomica (cioè tratta dal libro del Deuteronomio, dello Shema Israel. Lo Shemà in ebraico שמע, Ascolta (a volte detto Shemà Israel, שמע ישראל) è una preghiera della liturgia ebraica. È in genere considerata la preghiera più sentita, forse assieme al Kaddish (preghiera che proclama la santità di Dio da recitare con la presenza di un Minian: in un gruppo di almeno 10 maschi sopra la maggiore età -13 anni). La sua lettura (Qiriat Shema) avviene due volte al giorno, nella preghiera mattutina ed in quella serale. (fonte Wikipedia)”.  Propongo il video in  occasione delle repliche dello spettacolo “Ararat” di Arhat Teatro, che in questi giorni è rappresentato a Arcene (BG), in cui essenzialmente, si invitano gli spettatori al “Ascoltare la Voce” come la ascoltò Noa (Noè) e come ognuno di noi è invitato a recepire nel profondo del cuore. “Shema Israel: Ascolta Israele!"


Di seguito il testo della preghiera e la traduzione.

domenica 6 febbraio 2011

I Miti in "Ararat"

Nella rappresentazione teatrale "Ararat" di Arhat Teatro, che sta avendo luogo in questi giorni a Arcene (BG), vengono trattati alcuni miti: il mito di Deucalione e Pirradi Uta-Napishtim, di Noé (Noah), e quello degli indiani d'America Pawnee. Anche in classe 4^ stiamo trattando questo argomento sui miti. Di seguito trovate la descrizione dello spettacolo "Ararat" che si replica oggi alle ore 16.00 e un approfondimento dei miti di cui sopra.
ARARAT (Ispirato a Genesi/Bereshìt)
Con: Samuele Farina
Montaggio e regia: Pierluigi Castelli.
Attraverso alcuni passaggi nodali tratti dalla traduzione filologica di Erri De Luca del libro biblico Genesi/Bereshìt, lo spettacolo si addentra nella storia del diluvio universale intrecciandola con il mito di Deucalione e Pirra, di Gilgamesh e il racconto di uno sciamano Pawnee. Il testo, particolarmente denso nei significati e leggibile su piani diversi, si incardina su musiche, canti e silenzi e apre sui vari temi connessi al Diluvio. Perché Iod (Dio) ha maturato una tale violenza sull’umanità da esso stesso voluta, salvo poi stringervi un patto per rassicurarla  che ciò non avverrà mai più? Pentimento e ravvedimento, o…? Può ravvisarsi nel diluvio il segnale premonitore di quanto la storia ha poi “realmente riservato”, anche nelle dimensioni di vari olocausti scatenati dall’uomo e/o dalla natura stessa? Cosa afferma il ritrovarsi di fronte ad un evento similare in dimensioni spazio-storico-temporali tanto distanti tra loro?
Queste ed altre questioni vengono aperte con “Ararat”, spettacolo che conduce gli spettatori a vivere direttamente una raffica di emozioni, posti a sedere all’interno di una struttura scenica che ricostruisce una vera e propria arca. Ad “Ararat” è stata dedicata la copertina della sezione “Giardini segreti” di “Mercantia” 2006 (il più grande festival internazionale estivo di teatro che si tiene nel mese di luglio a Certaldo) "...La partitura testuale - è il caso di utilizzare un termine mutuato dalla musica, perché il testo viene modulato, non semplicemente recitato - fonde miti di provenienza diversa... Questo vasto materiale prende corpo nella persona dell’attore, che intreccia i testi in uno spartito fisico esplosivo, in cui momenti di pura espressione corporea si alternano a momenti di quiete..."
(Pier Giorgio Nosari)

martedì 1 febbraio 2011

Essenze: la poetica di Arhat Teatro... verso nuovi orizzonti


Con immenso piacere posto la locandina dell'imminente rassegna teatrale "Essenze: la poetica di Arhat Teatro.. verso nuovi orizzonti" che si terrà ad Arcene (BG) a partire da sabato 5 febbraio.
Inutile ricordarlo, siete tutti invitati. Gli spettacoli sono rivolti ad un pubblico adulto, ma fruibili anche da ragazzi. Ci sono anche due spettacoli adatti ai bambini: "Vento vento che cosa racconti" e "Di crude e Di cotte". Ricordo inoltre che è necessaria la prenotazione in quanto, per la particolarità degli spettacoli, i posti in sala sono limitati. Oltre agli spettacoli sono previsti due interventi culturali di notevole portata: la presentazione del "Comitato scientifico di Arhat Teatro" e la presentazione del libro "On Tiptoe a Santa Clara" con la partecipazione dei docenti universitari W. Fornasa e R. Pellerej. Nella locandina trovate tutte le informazioni e il recapito telefonico per la prenotazione.
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