domenica 6 febbraio 2011

I Miti in "Ararat"

Nella rappresentazione teatrale "Ararat" di Arhat Teatro, che sta avendo luogo in questi giorni a Arcene (BG), vengono trattati alcuni miti: il mito di Deucalione e Pirradi Uta-Napishtim, di Noé (Noah), e quello degli indiani d'America Pawnee. Anche in classe 4^ stiamo trattando questo argomento sui miti. Di seguito trovate la descrizione dello spettacolo "Ararat" che si replica oggi alle ore 16.00 e un approfondimento dei miti di cui sopra.
ARARAT (Ispirato a Genesi/Bereshìt)
Con: Samuele Farina
Montaggio e regia: Pierluigi Castelli.
Attraverso alcuni passaggi nodali tratti dalla traduzione filologica di Erri De Luca del libro biblico Genesi/Bereshìt, lo spettacolo si addentra nella storia del diluvio universale intrecciandola con il mito di Deucalione e Pirra, di Gilgamesh e il racconto di uno sciamano Pawnee. Il testo, particolarmente denso nei significati e leggibile su piani diversi, si incardina su musiche, canti e silenzi e apre sui vari temi connessi al Diluvio. Perché Iod (Dio) ha maturato una tale violenza sull’umanità da esso stesso voluta, salvo poi stringervi un patto per rassicurarla  che ciò non avverrà mai più? Pentimento e ravvedimento, o…? Può ravvisarsi nel diluvio il segnale premonitore di quanto la storia ha poi “realmente riservato”, anche nelle dimensioni di vari olocausti scatenati dall’uomo e/o dalla natura stessa? Cosa afferma il ritrovarsi di fronte ad un evento similare in dimensioni spazio-storico-temporali tanto distanti tra loro?
Queste ed altre questioni vengono aperte con “Ararat”, spettacolo che conduce gli spettatori a vivere direttamente una raffica di emozioni, posti a sedere all’interno di una struttura scenica che ricostruisce una vera e propria arca. Ad “Ararat” è stata dedicata la copertina della sezione “Giardini segreti” di “Mercantia” 2006 (il più grande festival internazionale estivo di teatro che si tiene nel mese di luglio a Certaldo) "...La partitura testuale - è il caso di utilizzare un termine mutuato dalla musica, perché il testo viene modulato, non semplicemente recitato - fonde miti di provenienza diversa... Questo vasto materiale prende corpo nella persona dell’attore, che intreccia i testi in uno spartito fisico esplosivo, in cui momenti di pura espressione corporea si alternano a momenti di quiete..."
(Pier Giorgio Nosari)

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