Dal sito del collega Antonio Ariberti ho riportato la spiegazione in lingua araba, del significato della presenza dell'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) nella scuola italiana ( vedi immagine a destra ).
Questo per agevolare i genitori degli alunni di religione Islamica che spesso, all'atto dell'iscrizione, non sanno o non vengono ben informati su tale argomento.
Mi sembra opportuno ribadire che in classe non si tengono lezioni di "catechismo", non si richiede agli alunni una adesione di "fede", ma si delineano le conoscenze essenziali e fondanti il cristianesimo nella sua espressione cattolica (e le religioni più diffuse), per meglio comprenderne la portata culturale, il ruolo che tale religione ha assunto per la storia, per l'arte e la letteratura del nostro Paese, l'Italia.
Ciò per meglio comprendere i segni, gli avvenimenti, le feste che si susseguono nell'arco dell'anno e della vita stessa, per favorire il dialogo, per imparare a rispettarsi reciprocamente, senza paura di ciò o di chi è diverso.
Ciò per meglio comprendere i segni, gli avvenimenti, le feste che si susseguono nell'arco dell'anno e della vita stessa, per favorire il dialogo, per imparare a rispettarsi reciprocamente, senza paura di ciò o di chi è diverso.
L’Insegnamento della Religione Cattolica è una proposta formativa che la Scuola offre a tutti. Ci sono molti motivi per sceglierla, eccone alcuni.
L’Insegnamento della Religione Cattolica offre
- Una specifica conoscenza della Religione Cattolica, parte integrante del patrimonio storico-culturale italiano ed europeo
- Un contributo alla cresita nella dimensione religiosa e spirituale per una piena maturazione della persona e del cittadino
- Il confronto con i valori evangelici in vista di un libero e responsabile progetto di vita
- Gli elementi fondamentali per un autentico dialogo interreligioso e interculturale nel segno del rispetto e della pace.
A presto, maestra mgb
Buon giorno Butti e buon anno.
RispondiEliminaArgomento interessantissimo e forntamentale ma come si può far passare questo messaggio quando in Italia avvendgono episodi da rabbrividire...
Sceneggiata della santanchè a Milano.
Ha denunciato di essere stata aggredita dai musulmani e ricoverata in ospedale con prognosi di 20 giorni.
Ha voluto, ha cercato, ha trovato.
Ha voluto farsi giustizia da sé
Ha cercato la vittima per farsi pubblicità
Si è trovata in ospedale
Santanchè: "Volevo salvare le donne musulmane violentate perché sono costrette a portare il burka"
E' vero che nascondere il volto nelle manifestazioni in Italia è reato.
Ma è reato anche aggredire, come ha fatto la santanchè, una donna per strappale il burka.
Cosa farebbe lei se le strappassero i pantaloni? Reagirebbe?
Quella donna mussulmana invece ha reagito, come creo evrebbe reagito lei
Cordiglio per i militari caduti e abbraccio alle famiglie.
Jolanda
Carissima Jolanda, che bello risentirti sul blog! Le tue osservazioni sono sempre equilibrate, chiare e "sagge". Inutile dirti che condivido pienamente quanto hai scritto. Credo, invece, sia necessario informare, sensibilizzare le famiglie dei nostri alunni islamici, convivendo con loro senza rinunciare alla nostra stupenda cultura (soprattutto quella religiosa) e soprattutto rispettando il giorno per loro più importante, la fine del Ramadam. Mi associo al cordoglio per i "nostri" ragazzi militari, alienendo dal mio cuore ogni sentimento di vendetta, auspicando una giustizia superiore alla nostra povertà umana!
RispondiEliminaLa Santanchè se le è andate a cercare; un modo come un altro per mettersi in mostra!
A presto, e buon anno scolastico anche a te e a Carlo!
mgb