venerdì 2 maggio 2008

"Se non morto, almeno cieco".


" Sebbene io sia un tipico solitario nella vita quotidiana, la mia consapevolezza di appartenere alla comunità invisibile di coloro che lottano per la verità, la bellezza e la giustizia mi ha impedito di sentirmi isolato. L'esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del mistero: è il principio sottostante alla religiosità così come a tutti i tentativi seri nell'arte e nella scienza. Chi non ha mai avuto questa esperienza mi sembra che sia, se non morto , almeno cieco. E' sentire che dietro qualsiasi cosa che può essere sperimantata c'è qualcosa che la nostra mente non può cogliere del tutto e la cui bellezza e sublimità ci raggiunge solo indirettamente, come un debole riflersso. Questa è la religiosità, in questo senso sono religioso" ( Einstein)


A volte sembra, leggendo alcune pagine di un libro, che l'autore abbia letto nel tuo pensiero e sia riuscito ad esprimere proprio ciò che risuonava nella tua mente e nel tuo cuore! In questo caso mi associo al pensiero dello scienziato Einstein che mirabilmente esprime il senso del mistero e della religiosità dell'uomo.

Dedico questo post a tutti idocenti a cui ho tenuto il corso di formazione di RC che spesso mi hanno chiesto con quali certezze, anche un laico, possa sperimentare la religiosità.


Un caro saluto a tutti i docenti del corso di formazione di Spirano

maestra mgb

2 commenti:

  1. Ciao Butti dimmelo se ti scoccio ma non ho capito chi è la persona nella fotografia.
    Ciao Giordano Zagato 4rta B

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  2. Ciao Giordano, l'immagine riproduce solamente una persona avvolta nella luce, anzi proiettata nella luce della verità. Non è nessuno che (tu o io) conosca: è solo un'immagine che mi sembrava appropriata per il testo postato...
    Un abbraccio
    maestra mgb

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