martedì 26 giugno 2007

Mimì: chi mi stuzzica si pizzica!


Con voi (ormai miei ex-alunni di classe 5^ ) ho condiviso il percorso sull'affettività.
Abbiamo conosciuto come saper far fronte alle persone che ci danno fastidio ed alle situazioni che possono costituire un pericolo: vi ricordate la presentazione di Mimì Fiore di Cactus?

Se volete rivederla cliccate qui!

Buone vacanze a tutti voi!

(maestra Maria Grazia)



mercoledì 13 giugno 2007

In risposta alla preghiera dell'alunno...un impegno per il prossimo anno scolastico


SCOPRI L'AMORE



Prendi un sorriso, regalalo a chi non l'ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole, fallo volare la' dove regna la notte.

Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha mai pianto.

Prendi il coraggio, mettilo nell'anima di chi non sa lottare.

Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla.

Prendi la speranza e vivi nella sua luce.

Prendi la bonta' e donala a chi non sa donare.

Scopri l'amore, e fallo conoscere al mondo.



(Mahatma Gandhi)

martedì 12 giugno 2007

Preghira per gli insegnanti


Ti prego, Signore, per gli insegnanti, per tutti gli insegnanti.

Fà che si convincano che i pensieri veri, i pensieri grandi - quelli che devono propormi -
sono come l’acqua migliore:o vengono dall’Alto o vengono dal profondo.
Fà che mi aiutino a distinguere
tra ciò che vale e ciò che appare.
Dammi, Signore, insegnantia cui la scienza non abbia inaridito il cuore,

insegnanti non solo professionisti d’istruzione,ma maestri di vita,
insegnanti sapienti e pazienti:

noi alunni non siamo frutti che maturano tutti alla stessa ora.

Signore, dammi insegnanti che quando parlano delle foglie non si limitino a dire che sono aghiformi o lanceolate,ma dicano anche che sono colorate

e che con il loro colore rallegrano il mondo.

Insegnanti che si lascino sfuggire un sorriso:
vivere tante ore con facce oscure
è la peggiore delle torture!


Signore, questa preghiera non è un sogno, ma una speranza,

la speranza che il nuovo anno scolastico mi regali insegnanti “nuovi”.

Perché il regalo duri fino a giugno,
continuerò ad affidarli a Te.

Madre Teresa di Calcutta


lunedì 11 giugno 2007

complimenti ..!

Ciao a tutti! E' la prima volta che partecipo ad un blog e sono davvero emozionata ...e forse anche un po' imbranata.
Voglio fare i complimenti, davvero complimenti di cuore, alla collega M.Grazia, che mi pregio di considerare un'amica prima ancora che collega....(spero che anche lei sia d'ccordo!) per questa bellissima iniziativa : interessante, ricco, variegato, adatto a tutti, davvero uno splendido "luogo d'incontro".
Avrei voluto dire la mia sulla questione del grembiule a scuola, ma dopo aver letto i numerosi ed interessantissimi contribuiti trovo che il mio pensiero sia già stato espresso ed in maniera molto più efficace di come avrei potuto certo esprimerlo io (per la cronaca : non sono favorevole al "ritorno" del grembiule..) .
Allora scrivo semplicemente per farvi avere i miei apprezzamenti - a tutti i partecipanti , a tutti i contributi che ho letto- e per regalare alla mia amica-collega un pensiero sul valore dell'amicizia, che mi sembra bellissimo, dedicatomi da un'amica carissima nel giorno del mio compleanno :
...oh, il conforto, l'inesprimibile conforto di sentirsi sicuri con una persona: di non avere nè da pensare i pensieri, nè da misurare le parole, ma solo da elargirli, proprio come sono pula e grano insieme, sapendo che una mano fedele li prenderà e setaccerà, terrà quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza, soffierà via il resto.. (Mary Ann Evans - alias George Eliot)

un saluto Mariagrazia

martedì 5 giugno 2007

Ancora riflessioni sul grembiulino a scuola...

Ricevo e posto, da un mio carissimo amico
( giovanevecchio), le seguenti riflessioni in merito al grembiulino a scuola...

Grembiule SI o NO


Karl Popper: “La libertà è più importante dell’uguaglianza”..


Curiosa proposta quella di tornare a far indossare obbligatoriamente il grembiule agli alunni delle scuole elementari. Una proposta cui, di primo acchito, si è tentati di rispondere facendo spallucce o con una battuta sarcastica. Ovvero, al contrario, ci si può ingenuamente domandare: perché no? In fondo, il grembiule toglierebbe alle mamme e ai papà tanti affanni mattutini legati alle interminabili discussioni con i propri figli/e sulla scelta dei vestiti; e poi, sai che sollievo - facile da lavare e da stirare, insomma: una vera benedizione! Subito dopo però, nasce la curiosità di capire perché mai alcune persone si siano prese la briga di avanzare pubblicamente tale proposta (di legge!) rischiando il ridicolo su un tema che pareva ormai relegato fra gli orpelli del passato. Riflettendoci, sono arrivato alla conclusione che, in realtà, dietro l’apparente innocuità della proposta si cela una perniciosa volontà normalizzatrice. In quest’ottica, il grembiule assume una funzione omologante che mira a cancellare le differenze in nome di una sciagurata uniformità estetica. Si potrebbe obiettare che l’omologazione dei gusti già esiste e che oggi anche i bambini più piccoli vestono tutti gli stessi jeans e la stessa t-shirt con la “linguaccia”. E’ un’obiezione che ha un suo fondamento e che meriterebbe di essere analizzata più in profondità. Tuttavia, in questa sede, mi limito a far notare che essa trascura un aspetto fondamentale che va sotto il nome di libera scelta. Il modo di vestirsi si è infatti storicamente caricato di valenze simboliche che attengono alla libertà di esprimere la propria individualità e la propria identità; un portato sociale che non può essere vanificato con un colpo di spugna (sia pure ex lege). Insomma, il grembiule (magari nero e con le strisce bianche cucite sulla manica per identificare la classe di appartenenza, così come si usava fare negli anni ’50 e ’60) diviene, nella logica dei proponenti, uno strumento per rimettere ordine in una realtà vissuta come eccessivamente complessa e disordinata. In questo senso, la scuola, soprattutto quella dell’infanzia, è un terreno d’azione privilegiato perché consente di lavorare su una “materia” ancora molto malleabile. Vuoi mettere una bella e tranquillizzante classe di bambini vestiti tutti allo stesso modo versus l’insopportabile spettacolo di un paio di decine di piccoli individui vestiti ognuno come gli pare! Il tutto, in nome di un malinteso criterio di uguaglianza, che dovrebbe riguardare esclusivamente pari opportunità e pari diritti e non già appiattimento dei comportamenti. Sarà un caso, ma la proposta di reintroduzione obbligatoria del grembiule - targata AN – richiama le coreografiche parate dei giovani e giovanissimi aderenti all’Opera Nazionale Balilla che l’allora segretario nazionale del partito fascista, Achille Starace, organizzava a metà degli anni ’30 per dare pubblica rappresentanza al nuovo tipo antropologico del “giovane fascista” forgiato da una ferrea disciplina ed emendato dall’individualismo e dal ribellismo; emendato dalla libertà di pensare. Va detto, per equità di giudizio, che nel medesimo periodo storico, non molto dissimili si presentavano i metodi educativi adottati nella patria del “sol dell’avvenire”. Ma i bambini non hanno bisogno di divise! Ogni singolo bambino deve essere messo in condizione di sviluppare al meglio le proprie attitudini e le proprie qualità, sperimentando al contempo buone tecniche di socializzazione (e ve ne sono) volte a sviluppare un corretto senso di appartenenza al gruppo, che pure è importante per l’equilibrio psico-fisico dei bambini. Fortunatamente, e concludo, la proposta di legge regionale urgente presentata da una consigliera regionale della Lombardia è rimasta finora lettera morta, segno che sono ancora vivi quegli anticorpi che consentono di evitare la reiterazione degli errori del passato. Errare è umano …!





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